giovedì 11 settembre 2014

SABATINI SHOW PART II





Come si spiega che chi haperso trattative di mercato accusa la Roma di strapagare i giocatori o con manovre particolari?
“E’ uno strumento di difesa grossolano, la Roma paga i giocatori quel che valgono. Divido i calciatori in tre prezzi: c’è prezzo iniziale da 0 a 4, intermedio da 4 a 12 e finale da 12 a 61. So come fare, quando pago un calciatore lo pago il giusto, poi qualcuno racconta che ho preso Bastos a 5 milioni. Bastos è venuto con un prestito pagato che avrebbe calmierato lo stipendio, operazione ridicola dal punto di vista economico. Qualcuno si attiva per dire che strapaghiamo i giocatori, la Roma paga il giusto, a volte meno”.

Si è detto che non avrebbe lasciata libera la casella dell’extracomunitario. Scelta ponderata?
“Ho preferito fare questo tipo di scelta. Il mercato ha consentito di tenere libera una piazza, che potrebbe essere decisiva per rinforzare la squadra, qualora sia necessario. Vivo di illusioni, oltre che di inquietudine”.

Questa Roma è più forte della Juventus?
“Ha detto una cosa Garcia: la Juventus è quella dell’anno scorso con qualche acquisto. Non possiamo pensare che si sia indebolita. Abbiamo fatto scelte che ci consentono di abbassare il gap che non è di 17 punti, nelle ultime partite abbiamo fatto scelte diverse e mollato un pochettino. Il gap non sarebbe stato così profondo, ma sarebbe sbagliato non valutare che la Juventus ha fatto 102 punti”.

 Se Benatia vale 61, quanto vale Strootman? Che voto si darebbe?
“Benatia valeva 60 nel momento in cui parlavo di quel prezzo, parlavo del monolite Benatia, tenuto in piedi da un fuoco sacro che assemblato alle sue qualità tecniche ne ha fatto un giocatore straordinario. Il Benatia ceduto a 28+4 era il simulacro. Il calcio è fatto di situazioni contingenti, il Benatia di maggio nella mia testa pensavo di  ripristinarlo alla normalità. Quando si facevano i cartelli si scriveva astenersi perdigiorno, ma era un mio reale convincimento che il giocatore valesse 61 milioni. Il monolite si è disgregato per convincimenti e desideri, mi sono limitato a vendere un ottimo giocatore e un ottimo difensore può essere venduto a questa cifra. Strootman non vale molto, non è sul mercato. Si comincia a parlare di valutazione quando il giocatore è sul mercato, non abbiamo ascoltato offerte. I prezzi sono fatti dagli spifferi e poi si arriva magicamente a pensare aun prezzo. Non sto pensando a un prezzo di Kevin, sarà il nostro acquisto di gennaio, quando troverà la massima condizione. Io devo fare i conti col mio stato d’animo, il voto me lo darò quando vedrò la squadra dentro al campo vincere le partite o quantomeno volerle vincere. La Roma deve essere altamente competitiva”.


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